Allora, i preparativi per il battesimo fervono. Decisa la bomboniera, comprate scatole e confetti e trovato un bellissimo nastro turchese che funzionerà da comune denominatore negli allestimenti! Il colore è stato trovato casualmente, ma da quando l'ho visto, ogni cosa turchese attira incredibilmente la mia attenzione...così insolito, sembra comunque di tendenza e mi piace moltissimo, ispirandomi nella progettazione di questo evento per me così significativo!
E, a proposito di significati, il turchese ho scoperto che è un colore con un forte significato simbolico.
Richiamando alla mente il cielo ed il mare, molte popolazioni nell'antichità lo hanno utilizzato come talismano, con finalità protettive e lo hanno inteso come simbolo di guarigione, fede e verità.
E voi che ne pensate? Vi piace?
sogni turchesi...
Fancy Nancy
giovedì 26 maggio 2011
lunedì 16 maggio 2011
un rinfresco serale
Tra mille contrattempi, sto cercando di organizzare il battesimo di Giulio per il prossimo mese di Giugno. Abbiamo chiesto ad un prete a noi caro di battezzare nostro figlio e lui potrà solo dopo la messa delle 18.30, per di più in un giorno feriale della settimana...Pare dunque che mi troverò ad organizzare un battesimo in notturna in un giorno lavorativo. Se da un lato l'idea mi affascina (una serata tutta per noi, al posto di una calda domenica di Giugno dove tutti rimpiangono di non essere andati al mare...), dall'altro mi sembra quasi una "mission impossible", anche perchè io sarò in chiesa con il pargolo in braccio e non a seguirne l'allestimento. Per fortuna ho due sorelle attivissime e disponibilissime, che non so ancora però se vorranno sacrificare qualche attimo finale della cerimonia a favore del controllo sul rinfresco. Vedremo. Sicuramente sarà qualcosa di diverso...e forse già per questo motivo, memorabile.
Vorrei che fosse un evento sobrio, una sorta di Happy Hour dove salutarsi, dare il benvenuto a Giulio e brindare insieme. Il tutto dovrebbe svolgersi in un paio d'ore, dando poi l'ok per rompere le file e tornare ciascuno a casa propria. Quindi via libera a salatini, piccole cose salate da gustare in un boccone e una fetta di torta.
Cercando qualcosa di particolare, ho fatto un giro in rete e ho trovato queste immagini che mi hanno ispirato. Sono di un sito australiano (www.hellonaomi.au)
Ora si tratta solo di trovare un catering onesto che mi aiuti a realizzarlo
Che dite, ce la farò a trovarlo?? :-)
Vorrei che fosse un evento sobrio, una sorta di Happy Hour dove salutarsi, dare il benvenuto a Giulio e brindare insieme. Il tutto dovrebbe svolgersi in un paio d'ore, dando poi l'ok per rompere le file e tornare ciascuno a casa propria. Quindi via libera a salatini, piccole cose salate da gustare in un boccone e una fetta di torta.
Cercando qualcosa di particolare, ho fatto un giro in rete e ho trovato queste immagini che mi hanno ispirato. Sono di un sito australiano (www.hellonaomi.au)
Ora si tratta solo di trovare un catering onesto che mi aiuti a realizzarlo
Che dite, ce la farò a trovarlo?? :-)
mercoledì 11 maggio 2011
una foresta di cioccolato
Quando ero bambina, trascorrevo moltissimo tempo con mia nonna. Si chiamava come me ed ero, devo ammetterlo, la sua cocca :-) . Oltre al nome, mi accomunavano a lei moltissime altre caratteristiche: era una donna sincera, severa, che amava le regole, ma anche ironica e soprattutto...golosissima! I miei nonni avevano una pasticceria, ed erano abituati a trattarsi bene in fatto di dolci. Mi ricordo che per lei, Ferrero era sinonimo di surrogato del cioccolato, mentre Suchard, Lindt, Caffarel e Perugina (prima che l'acquistasse una nota multinazionale) erano considerati dei prodotti di buona qualità. Un discorso a parte meritava poi il cioccolato artigianale, tra cui spiccava il nome di Gay-Odin. Isidoro Odin (letto alla francese "Oden") , un cioccolatiere-confettiere piemontese di origine svizzera, con la moglie, Onorina Gay, diede vita a quella che da tempo è una vera e propria istituzione per i napoletani, la fabbrica di cioccolato Gay-Odin per l'appunto. Ricordo ancora della prima volta che mia nonna mi parlò della "foresta di cioccolato"...lì per lì, non capii. Immaginai alberi, rami, foglie di cioccolato. In realtà, la famosa specialità di Gay-Odin, che si chiama proprio "foresta di cioccolato", riprende semplicemente nella forma, la corteccia degli alberi. Lo straordinario sta nella consistenza e nel gusto e nel profumo di questa leccornia, che si scioglie in bocca abbracciando tutti i sensi...Mia nonna ne andava matta! E di lì a breve...anche io! Fino a qualche anno fa, potevo gustarla solo nei miei viaggi a Napoli, o chiedere a chi ci andava di portarmene un po', insieme alle ghiande e alle noci ripiene di cioccolato, ai wafer fondenti...che meraviglia! Ma fortunatamente da qualche tempo a questa parte, Gay-Odin ha aperto anche a Milano, in via S.Giovanni sul muro, in pieno centro.
Posso così soddisfare anche improvvise voglie, in breve tempo, anche se mi rimane sempre il ricordo dello storico punto vendita di Via Chiaia a Napoli, del suo penetrante profumo di cacao, dei barattoli in vetro colmi di cioccolatini e del sorriso di mia nonna che mi incitava a riempire la storica scatola bianca e blu con quello che desideravo, senza tralasciare di lasciare uno spazio d'onore per la foresta di cioccolato...ovviamente!
Se siete curiosi e per saperne di più www.gayodin.it
Posso così soddisfare anche improvvise voglie, in breve tempo, anche se mi rimane sempre il ricordo dello storico punto vendita di Via Chiaia a Napoli, del suo penetrante profumo di cacao, dei barattoli in vetro colmi di cioccolatini e del sorriso di mia nonna che mi incitava a riempire la storica scatola bianca e blu con quello che desideravo, senza tralasciare di lasciare uno spazio d'onore per la foresta di cioccolato...ovviamente!
Se siete curiosi e per saperne di più www.gayodin.it
martedì 3 maggio 2011
i bambini imparano ciò che vivono
Ogni tanto rifletto su quanto l'essere genitore, come spesso si sente dire, sia il mestiere più difficile al mondo.
Eppure, mi dico, in tanti ce l'hanno fatta egregiamente.
Quale può essere stata la chiave di volta per questi genitori "di successo" ?
Più mi interrogo, e più credo che il vecchio caro buon esempio sia fondamentale. Ossia, chi mette in pratica in prima persona ciò che cerca di insegnare ai figli, ottiene più risultati.
Questo è perchè, nel bene e nel male, i bambini imparano ciò che vivono. Voglio condividere con voi questa poesia di Dorothy Nolte. Credo che sia semplicemente straordinaria.
Alla prossima,
Fancy Nancy
I bambini imparano ciò che vivono.
Se vivono nella critica, imparano a condannare
Se vivono nell’ostilità, imparano a litigare
Se vivono nella paura, imparano ad essere apprensivi
Se vivono nel ridicolo, imparano la timidezza.
Se vivono nell’ipocrisia, imparano la doppiezza
Se vivono nella meschinità, imparano la vigliaccheria
Se vivono nei capricci, imparano l’intolleranza
Se vivono nella superficialità, imparano l’indifferenza
Se vivono nella lealtà, imparano la correttezza
Se vivono nella condivisione, imparano la generosità
Se vivono nell’incoraggiamento, imparano la fiducia
Se vivono nella tolleranza, imparano la pazienza
Se vivono nella franchezza, imparano la verità
Se vivono nell’onestà, imparano la giustizia
Se vivono nell’amore, imparano ad amare.
(Dorothy L. Nolte)
Eppure, mi dico, in tanti ce l'hanno fatta egregiamente.
Quale può essere stata la chiave di volta per questi genitori "di successo" ?
Più mi interrogo, e più credo che il vecchio caro buon esempio sia fondamentale. Ossia, chi mette in pratica in prima persona ciò che cerca di insegnare ai figli, ottiene più risultati.
Questo è perchè, nel bene e nel male, i bambini imparano ciò che vivono. Voglio condividere con voi questa poesia di Dorothy Nolte. Credo che sia semplicemente straordinaria.
Alla prossima,
Fancy Nancy
I bambini imparano ciò che vivono.
Se vivono nella critica, imparano a condannare
Se vivono nell’ostilità, imparano a litigare
Se vivono nella paura, imparano ad essere apprensivi
Se vivono nel ridicolo, imparano la timidezza.
Se vivono nell’ipocrisia, imparano la doppiezza
Se vivono nella meschinità, imparano la vigliaccheria
Se vivono nei capricci, imparano l’intolleranza
Se vivono nella superficialità, imparano l’indifferenza
Se vivono nella lealtà, imparano la correttezza
Se vivono nella condivisione, imparano la generosità
Se vivono nell’incoraggiamento, imparano la fiducia
Se vivono nella tolleranza, imparano la pazienza
Se vivono nella franchezza, imparano la verità
Se vivono nell’onestà, imparano la giustizia
Se vivono nell’amore, imparano ad amare.
(Dorothy L. Nolte)
(foto www.annegeddes.com)
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